Il rapporto tra colleghi: un’impresa possibile?

Il rapporto tra colleghi è uno tra i temi che spesso viene portato dai pazienti durante le sedute di psicoterapia. La giornata lavorativa di una persona che abbia un’occupazione full-time è di circa 10-12 ore al giorno, se si considerano anche gli spostamenti e il tempo impiegato sul posto di lavoro che generalmente va dalle 8 alle 10 ore. È una quantità di tempo considerevole nell’arco della giornata in cui poi c’è il rientro a casa,  che può contemplare: gestione figli, attività extrascolastiche, organizzazione casa, spesa, momenti che i genitori vorrebbero ritagliare per sé stessi, amici, sport e quant’altro.

La routine quotidiana

Il posto di lavoro

Il posto di lavoro, che sia una piccola/media impresa o ancor più una
multinazionale, è organizzata mediante una struttura gerarchica, la quale segue dei regolamenti interni, una mission, una vision, dei valori condivisi e le job position, ovvero la descrizione del ruolo con le mansioni che la
caratterizzano. Tutte queste componenti definiscono la cultura d’impresa, per la quale gli impiegati sono chiamati a condividere e supportare. L’importanza della cultura d’impresa è strettamente correlata alla strategia pianificata dal top management per il raggiungimento degli obiettivi (Morelli, 2005). A seconda di come è costituita l’organizzazione interna della azienda, in modo trasversale troviamo nelle varie funzioni dei gruppi di lavoro che si occupano della realizzazione di progetti, servizi o prodotti. Un gruppo di lavoro è costituito da un capo,un  manager,un team
leader e dai collaboratori.

Un fattore importante da considerare è che al lavoratore viene richiesto oltre all’impegno, la concertazione nello svolgere le proprie mansioni e la responsabilità, il sapersi relazionare con persone con le quali non si è scelto di lavorare, le quali possono non avere la nostra stessa visione di come stare al mondo avendo educazione, cultura e personalità differenti. Senza considerare le condizioni ambientali e contrattuali alle quali il lavoratore deve sottostare. Questi sono tutti aspetti della salute organizzativa (Avallone, Paplomatas, 2005) che influiscono sui rapporti tra colleghi.

Differenti personalità a confronto

Spesso viene chiesto di collaborare ed andare d’accordo con persone molto differenti da sé: c’è il rapporto tra colleghi, il rapporto con il capo, il rapporto con i collaboratori, i quali ruoli richiedono delle caratteristiche specifiche in quanto l’orientamento è volto al raggiungimento degli obiettivi. Alcune volte l’orientamento al compito porta a mettere in secondo piano il saper essere e da qui iniziano le problematiche di natura relazionale che inevitabilmente vanno a ripercuotersi sul rendimento e sulla performance.

Cosa fare quando
non si va d’accordo con i colleghi!

Quando insorgono
delle difficoltà tra colleghi, il management si aspetta che questi abbiano
sviluppato capacità di problem solving così tra trovare una soluzione in
autonomia. Quando questo non avviene, per differenti motivazioni, potete:

  • Valutare la disponibilità e
    l’apertura dei responsabili prima di condividere il proprio vissuto rispetto
    alla problematica;
  • Individuare eventualmente la figura
    preposta ad accogliere questi disagi;
  • Agire nel momento in cui ci si sente
    calmi;
  • Documentare i processi produttivi
    sempre tramite e-mail;
  • Riportare i fatti avvenuti senza
    l’aggiunta di giudizi nei confronti dell’altra persona;
  • Esprimere il proprio pensiero
    utilizzando il messaggio “Io”:

“Io mi sento frustrata – Quando non mi ascolti – Perché
mi sento ignorata – E vorrei che tu mi considerassi di più, così le cose
funzionerebbero senza ritardi”

Queste
sono delle indicazioni in linea generale che possono essere utili per un
intervento “di primo soccorso”. I rapporti, che siano di qualunque natura,
affinché siano funzionanti hanno bisogno di reciprocità, un impegno e un
investimento da entrambe le parti. Nel caso di un rapporto tra colleghi, questo non è scontato che ci sia, quindi se la situazione dovesse essere più
complicata o che ci siano episodi di vero e proprio bullismo sul posto di
lavoro, è consigliabile rivolgersi ad un esperto delle relazioni di aiuto.  

Bibliografia

Avallone F., Paplomatas A., (2005), Salute organizzativa. Psicologia del benessere nei contesti lavorativi. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Morelli M., (2005), Teoria e tecniche della comunicazione d’impresa. Edizioni ETS, Pisa.

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